1. |
Sugo
01:56
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Personaggi orfani del loro destino
marionette un po’ maldestre.
E sai che c’è, c’è che parli come me,
svarioni tanto ma nel sugo cosa c’è
saltando te come amico qui in città,
troppo strano per non sembrare strano anch’io.
Sentimenti non fanno bene a nessuno
un po’ scadenti, deludenti,
immangiabili dopo molte settimane,
come il pane, uova e latte.
E sai che c’è, c’è che parli come me,
svarioni tanto ma nel sugo cosa c’è
saltando te come amico qui in città,
troppo strano per non sembrare strano anch’io.
E sai che c’è, c’è che parli come il Che,
svarioni tanto ma nel burro cosa c’è,
cambiando testo per dire oscenità:
sei troppo strano per parlare come Dio
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2. |
Divanoletto
02:43
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A denti stretti, divaniletti
di quelli dell’Ikea che non prendi mai
ma ne vorresti avere uno in camera,
per occasioni, momenti storti
quando a casa da solo volevi sdraiarti
vicino ai tuoi.
Per settimane sono stato male
pensando a quanto potevamo stare e invece no
di quel divanoletto non resta più niente,
solo uno scontrino e un poco di vino.
Le sigarette impiegano il tempo
quando sei da solo e non vuoi dormire,
troppo presto per andare a letto.
Che libertà, che scelta è,
pensare di star bene solo il giorno,
ma la notte arriva come si deve.
E solo ora ricordo che è vero: realtà solletica
che tutto il giorno non cambierà mai
poco rimane di quello che ci siamo detti
e quel divanoletto è in cascina dal nonno
a prendere polvere e muffa.
Poco rimane di quello che ci siamo detti,
di cosa potevamo essere su quel letto
che non si è mai usato,
parole nuove, solite noie
e cosa poi rimane lo sai solo tu
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3. |
Per Farti Felice
03:06
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È stupido uscire la sera quando si fanno i conti,
A parte che io bevo birra che non beve nessuno,
e poi vorrei provare a lavorare male,
così che io possa capire se ne hanno bisogno.
Ma io volevo sapere solamente che porte dovevo
aprire
per farti felice,
e portarti a ballare in quel posto che ti piace
tanto
così che quando avrò la faccia di un altro
non ci tornerai mai.
E non sai quanto è vero che sono stato male,
di quello che ti ho detto ne penso solo un poco
e vorrei portarti in spiaggia per poi farti capire
quanto personalmente mi faccia schifo il mare.
Ma io volevo sapere solamente che porte dovevo
aprire
per farti felice,
e portarti a ballare in quel posto che ti piace
tanto
così che quando avrò la faccia di un altro
non ci tornerai mai.
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4. |
Pesche Sciroppate
02:58
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Una serata al pub mi piacerebbe fare
bere con gli amici e poi andare a ballare
ma spiegami un po’ come poi si può fare
a trovare un motivo vero per uscire.
Per uscire di testa io ci ho messo poco
molto meno di quanto ci ho messo a trovare
te che mi capivi e poi mi lasciavi fare
quando impazzito urlavo da lì.
Solo come quando non andavo a ballare
solo come quella notte all’ospedale
ma tu non ci sei più.
triste come quella volta a carnevale
che solo mi sono trovato a festeggiare
perché tu, non c’eri più.
E guarda lei che brava che si è già sposata
ha anche un figlio e si è già pure laureata
mentre tu continui a sprecare e perdere tempo
Senza capire che poi non hai mai fatto niente:
niente di speciale ma soprattutto di bello
nemmeno parli ancora di falce e martello
la tesi sperimentale era bella
e questa albicocca non è una pesca.
Solo come quando non andavo a ballare
solo come quella notte all’ospedale
ma tu non ci sei più.
triste come quella volta a carnevale
che solo mi sono trovato a festeggiare
perché tu, non c’eri più.
perché tu non mi credi più.
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5. |
Berlino Est
03:31
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Che sensazione che ho dentro me
e quando arriva la notte tu poi mi ricordi
che freddo che c’è
mi fai sognare un aereo che viaggia lontano
a Berlino Est
l’ascensore è rotto le scale le faccio soltanto per
te
Mi vuoi spiegare cosa pensi e come stai come fai
le tue bugie non le tollero oramai come fai.
Più penso a te più mi accorgo che non ci sei
non è vero che cambierà,
e che il treno è partito si ma senza di me
e che mai più ritornerà.
Che confusione ma tutto c’è
che nel più caldo dei giorni mi hai messo nel frigo
con te
che a nessuno va bene ma a me importava
parlare di me
e nel più caldo dei giorni il sole ha bruciato
persino i parquet.
Mi vuoi spiegare cosa pensi e come stai come fai
le tue bugie non le tollero oramai come fai.
Più penso a te più mi accorgo che non ci sei
non è vero che cambierà,
e che il treno è partito, sì, ma senza di me
e che mai più ritornerà.
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6. |
Tropical Chic
03:16
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Estate è quando cade una pera
e ti bruci la schiena
hai fumato un’altra primavera.
mangi piangi bevi e un poco sorridi
dai noia anche agli amici
che più non sopportano te:
che non ti curi di me
che più non parli di me
sei una stronza detto tra me e te
che più non parli di me
che non ti curi di me
sei una stronza detto tra me e te.
Estate al mare o in piscina
noia o festa che sia, ma tu
un ghiacciolo e un Estathe, ma che festa che è
non ne posso proprio più.
L’estate è un po’ come un muro duro caldo e
sicuro
e se va male ci sbatti la testa
quando ridi con i film di Hitchcock
vai tranquilla capisco
che non sei quella che fa per me:
che non ti curi di me
che più non parli di me
sei una stronza detto tra me e te
che più non parli di me
che non ti curi di me
sei una stronza detto tra me e te.
Estate al mare o in piscina
noia o festa che sia, ma tu
un ghiacciolo e un Estathe, ma che festa che è
non ne posso proprio più.
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7. |
Festivalbar
03:07
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Forse avevi ragione amico mio
me ne stavo da solo e me ne stavo da Dio.
Guardavo i fiori sbocciare e andare lontano
mentre io appassivo col bicchiere in mano.
Se questa è una vittoria non lo so
ma potrò tornare a bere e a fumare.
La barca arenata non se ne va
la città abbandonata non respirerà
e quel disco rotto del Festivalbar.
La Francia e io piango si sapeva già
non dormo da giorni e il sonno non tornerà
e io che poi piango al Festivalbar.
Parlare di sesso di questo e quello,
bere del Brandy buono e non avere l’ombrello
la terra che gira ferma non sta
e tornare ad ascoltare il primo album de I Cani
uscire la sera per andare a Milano
e con trenta euro bere con Gaetano.
La barca arenata non se ne va
la città abbandonata non respirerà
e quel disco rotto del Festivalbar.
La Francia e io piango si sapeva già
non dormo da giorni e il sonno non tornerà
e io che poi piango al Festivalbar.
Vai via da me sono solo stronzate.
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8. |
Brianzacore
02:33
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Correre soli non l’ho fatto mai
sarà la tristezza o la città
e quel desiderio di scappare via
dai prati grigi che
mi guardano correre e volano via
ero bambino un battito fa
e ora mi ritrovo con tutte le ansie
di chi non ce la fa.
E voglio tornare amore mio
a casa, guardarti e dirti che
non ti sei accorta di quell’elefante
che c’è tra me e te.
Case troppo alte per cadere giù
piani tutti uguali per me,
immagini che muoiono nella mente
se cammini con la pioggia.
Ridi tutto il giorno per non stare bene
piangi tutto il giorno per non stare male
dal giovedì vivi con tutte le ansie
per non stare troppo solo.
E voglio tornare amore mio
a casa, guardarti e dirti che
non ti sei accorta di quell’elefante
che c’è tra me e te.
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9. |
Domenica
03:16
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Quella solita mattina coi capelli in testa
che giro tra i miei pollici quella carezza
se parlo alla mia mente son fuori di testa
e sono già chilometri per poca ressa,
non penso mai alle storie andate male
poco convincenti o da conquistare
i ricordi belli sono collaterali
servo solo a raccontare per non stare male.
È troppo presto per andare via
troppo tardi per tornare a casa mia
se penso che tu no, non me l’hai detto mai
cammino per le strade ma non tornerai.
È vero è stata anche colpa mia,
ma mi sono perso tra la frenesia
e quello che penso non è quello che dico
forse sono stanco o è solo mattina.
Penso a crisi che non so calmare
torno a casa non so dove andare
pensieri vuoti cresciuti di fretta
il primo che frena è quello che ha la testa
scarpe sporche con giochi di fango
strani suoni e parti con distacco
ondeggio nell’alba che è già abituata
a chi si è persa o non è mai tornata.
È troppo presto per andare via
troppo tardi per tornare a casa mia
se penso che tu no, non me l’hai detto mai
cammino per le strade ma non tornerai.
È vero è stata anche colpa mia,
ma mi sono perso tra la frenesia
e quello che penso non è quello che dico
forse sono stanco o è solo mattina.
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10. |
Anticorpi
04:47
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Mi son svegliato sta mattina e mi sentivo come
una madonna quando passa il treno. Dico il vero.
e questi poi saranno gli ultimi acquisti la
Jazzmaster me la paga l’etichetta e lo sai che è
vero, dico il vero.
Poi vado a Manchester, a lavorare, lavare i piatti
per due sterline fare un lavoro che qua non fari
mai.
Da quando te ne sei andata il mondo è triste
come quel negozio a Milano che vende maglioni
di persone ammazzate.
Cosa ti resterà, cosa ti resterà.
Da quando te ne sei andata mi hai lavato il cuore
con la candeggia, che cazzo vuoi fare la festa è
finita.
Non ti ho mai scritto una canzone mi avrebbe
fatto troppo male adesso, guardarti mentre la
canto per dirti che è lo stesso.
Mi son svegliato un’altra volta
e questa volta erano le otto di mattina,
ero stanco ma troppi pensieri.
Ricordo bene sai che nevicava e io speravo non
stesse nevicando troppo dentro te.
Il cuore freddo sai è tremendo
ti ho odiato ti ho insultato ti ho sputato dietro ma
tutto lo stesso.
Sono anche andato a letto un mese dopo con
un’altra
mi sono odiato fino in fondo tutto qua,
questione di anticorpi.
Cosa ti resterà, cosa ti resterà.
Da quando te ne sei andata mi hai lavato il cuore
con la candeggia, va tutto a puttane la festa è
finita. Non ti ho mai scritto una canzone mi
avrebbe fatto troppo male adesso, guardarti
mentre la canto per dirti che è lo stesso.
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I Finnegans Carate Brianza, Italy
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